Le moschee e l'universalità dell'Islam
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La moschea islamica (luogo di adorazione e prostrazione all’unico Dio “MESCID” in turco – “MASGID” in arabo) nasce nel 6° secolo d.c. a La Mecca in Arabia Saudita per volere di una parte delle tribù dei COREISCITI, che per controversie interne causate dalle critiche negative di Maometto verso lo stile di vita troppo materialista dei commercianti Arabi dell’epoca, il fondatore dell’Islam con i suoi seguaci lasciò La Mecca e si spostò per breve tempo a Medina dove organizzò la prima comunità islamica e costruì la prima moschea provvisoria composta da una capanna con tetto in foglie di palma, dopo la vittoria sui fratelli antagonisti riprese La Mecca e conquistò tutta l’Arabia dando vita al primo Impero Arabo-Islamico, poi espanso dai successori Abu Bakr e Omar.
Le prime moschee sono costruite con il modello “CORTILE ARABO” influenzate dalla architettura egiziana (con l’aggiunta del minaretto - torretta di varie forme nell’angolo ovest della moschea da cui il Muezzin “prete islamico” chiama cinque volte al giorno i fedeli alla preghiera) erano strutturate come un grande cortile rettangolare circondato da porticati, fontana centrale e piccola saletta di preghiera orientata verso La Mecca; In Siria, nord Africa (Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto), Spagna, India si diffonde il modello “T” che riprende lo schema “cortile arabo” con la variante di avere la sala di preghiera più grande divisa su più navate arcate e colonnate con ingresso monumentale a navata trasversale rispetto la sala (praticamente una basilica romana con abside del 4° secolo); In Persia e in Iraq domina la moschea tipo “CHIOSCO” strutturata come una grande sala quadrata con cupola a cipolla circondata da corridoi coperti da volte a botte; In Iran, Uzbekistan, turkmenistan si diffonde la moschea tipo “IWAN” una struttura generalmente a forma di croce nata dalla fusione tra il modello “cortile arabo” e “chiosco” persiano dove il cortile quadrato con fontana centrale da l’accesso alle varie sale con cupole a cipolla disposte esternamente al cortile e centrate sui lati dei porticati; In Turchia si utilizza lo stile bizantino a “GRANDE CUPOLA” ispirato alle basiliche di pianta greca come Santa Sofia di Istanbul; A Gerusalemme il Califfo Omar nel 6° secolo fece costruire la moschea della roccia a pianta “OTTAGONALE” con un’unica sala di preghiera e cupola a cipolla.
Conquistando le province romane d’oriente gli arabi convertirono ciò che trovavano come le basiliche greco-romane-bizantine o comunque le nuove colonie arabe si adattarono alle varie strutture esistenti comprese le sinagoghe, sviluppando diversi schemi locali e personalizzati.
Il primo Impero Arabo-Islamico del 7° secolo d.c. diffuse la nuova religione ordinata nel corano, i turchi SELGIUCHIDI dal 8° secolo in Persia entrarono in contatto sia con gli arabi e sia con i bizantini fondendosi con le culture locali rispettando la cristianità e l’islam convertirono parte delle chiese-basiliche in moschee a proprio uso, assorbendo pienamente l’architettura bizantina svilupparono uno stile personale, ma la più grande innovazione architettonica e religiosa venne raggiunta quando i turchi ottomani conquistarono Costantinopoli (attuale Istanbul) nel 24 maggio 1453, infatti nella Costantinopoli cristiana, i turchi trovarono il capolavoro architettonico di SANTA SOFIA (“divina saggezza”), la basilica romana sorta a più riprese sopra i resti di un tempio pagano dell’antica acropoli, venne iniziata nel 3° secolo d.c. dall’ Imperatore Costantino al tempo della conversione al cristianesimo poi ampliata successivamente tra il 532-537 sull’ultimo stile architettonico romano del 4° secolo.
La forma originale somigliava ad una grossa e alta torre con cupolone rettangolare, abside sulla parete sud-est e ingresso monumentale sul lato nord-ovest (si notano le forme originali più chiare dall’immagine della planimetria allegata), lo scarico dei pesi dell’immensa cupola gravavano sui quattro grossi pilastri stilizzati legati tra loro da possenti archi da cui si derivavano altri archi per le cupole e semicupole minori che scaricavano a loro volta sulle colonne interne, questa struttura portante alleggeriva così le pareti esterne permettendo l’apertura delle molte finestre (questa caratteristica ispirò le basi per lo stile gotico), l’originale cupola crollò nel 558 e venne subito sostituita con una cupola tonda più piccola dal diametro di 36 mt., essa crollò altre due volte nel 10° secolo (ricostruita in muratura) e nel 14° secolo (ricostruita in piombo), a causa dei continui terremoti la struttura subì pesanti modifiche di rinforzo con l’aggiunta dei contrafforti esterni sui lati nord-est e sud-ovest nel 16° secolo, la presenza ottomana ha saturato l’intera area con troppe costruzioni aggiuntive.
Nell’area di Santa Sofia il li vello strada romano è sotto di 2,5 mt. dall’attuale livello medioevale, già nel 8° secolo il livello strada bizantino aveva coperto quello romano di almeno 1 mt. questo significa che in quel periodo gran parte dell’antica acropoli romana era già sepolta e che le abitudini dei bizantini non erano più quelle di due secoli prima, le città mutavano e si comprimevano dentro le mura, sempre più povere e insicure, regnava la paura dei raid e la tipica cultura chiusa medioevale aveva già fondato le sue radici.
Dalla sua costruzione sono passati 15 secoli, oggi la grande cupola quasi ovale è sorretta da ponteggi di emergenza ormai permanenti, gli attuali pavimenti in marmo dello strato del 14° secolo mostrano i segni di cedimento, i mosaici miracolosamente salvati dalla calce ottomana sono ancora ben conservati (in allegato l’immagine del mosaico dell’omaggio alla Vergine Maria e Gesù bambino da parte dell’Imperatore Giustiniano sulla sinistra che offre il modello di Santa Sofia mentre sulla destra troviamo l’Imperatore Costantino che offre il modello della città di Costantinopoli); il tempo passa ma resta sempre un capolavoro del mondo antico.
I turchi ottomani rimasero talmente presi dalla vista di quella meraviglia che da subito cominciarono ad edificare moschee ottomane su quel modello cioè a “GRANDE CUPOLA”, le cupole prima in muratura poi in piombo (più leggero e maneggevole) divennero il simbolo della potenza dell’islam mostrando un complesso apparentemente semplice, il grande spazio vuoto e l’altezza della struttura danno una sensazione di disorientamento, è uno slancio all’animo umano, le sole arti figurative visibili riguardano i versetti del corano e le maioliche policrome, vegetali stilizzati e niente idolatria (è proibita), l’obiettivo dei costruttori fu quello di ricordare all’ uomo che Dio è immenso ed è ovunque, quindi l’uomo come sottomissione deve rispettare il divino creatore e la natura con tutte le sue creature.
Nel medioevo l’islam trasmetteva l’ammirazione verso Dio mentre la chiesa cristiana imponeva il timore di Dio come mezzo morale per raggiungere la purezza d’animo, quindi le arti figurative nelle chiese cristiane mostravano gli esempi da seguire e imitare, questo però porta l’uomo occidentale a crescere con l’abitudine di indirizzare sempre l’attenzione verso un punto particolare, gli piace distrarsi con le grandi opere figurative fate a propria immagine, vedere la chiesa come un museo sacro tra religione e arte, si tratta di un’altro modo di vivere la propria fede.
In realtà la moschea e l’islam trasmettono un’idea universale del mondo dell’uomo, le moschee strutturalmente sono solide, spaziali, simmetriche, speculari, dentro e fuori.
Per gli antichi l’ottagono era il simbolo del paradiso che stava perfettamente nel cerchio o nella sfera (il cielo) e nel cubo (l’uomo e la terra), quindi la moschea è frutto di conoscenze architettoniche, matematiche, religiose, astrali e con le sue rotondità rappresenta l’armonia e la perfezione universale tra cielo o ventre femminile (la cupola), terra (mura=opere dell’uomo), paradiso (l’ottagono inscrivibile all’interno), ed oltre a funzionare come tempio di preghiera, sono una monumentale bussola, orologio solare, osservatorio astrale, gli edifici adiacenti funzionavano come scuole, biblioteche, fontane, mense per i poveri, dormitori, magazzini, caserme, bagni turchi ed ospedali; la moschea era l’ombellico della comunità islamica, centro di cultura e di vita quotidiana.
Tutte le moschee convertite dalle chiese bizantine hanno l’abside orientato ad est (se ha un diverso orientamento significa che la chiesa è stata costruita su un sito più antico quasi certamente di un precedente tempio), mentre le moschee ottomane costru ite dal 15° secolo riprendono lo schema architettonico di SANTA SOFIA con varie cupole e semicupole, cioè con gli spigoli orientati verso i quattro punti cardinali nord – est – sud - ovest, l’ingresso principale si apre nella parete nord-ovest con il principale minaretto a più terrazze nell’angolo ovest della struttura; le proporzioni di tutti gli elementi architettonici rispettano i canoni estetici della sezione “aurea”, il numero dei minaretti varia a seconda della grandiosità di quella moschea, da un minimo di 1 ad un massimo di 6; nelle zone altamente sismiche si può notare la mancanza del minaretto, che per sicurezza non viene più ripristinato. Nelle moschee moderne la cupola è costruita in acciaio o in alluminio con una struttura portante molto semplificata rispetto al passato.
In ogni moschea è presente una nicchia “MIHRAB” (sempre direzionata verso La MECCA) ricavata dalla principale sala di preghiera, questa nicchia provvista di pulpito per il corano è il cuore del culto da dove il KHATIB ogni venerdì recita i versetti del corano; i pavimenti sono completamente coperti da tappeti mentre dal soffitto vengono calate una miriade di corde per appendere i molti lampadari a circa 3 mt. di altezza. Gli uomini pregano nella parte centrale della sala mentre le donne stanno sui lati.
Una delle più belle moschee ottomane da vedere è quella di SULTANAHMET (a due passi da SANTA SOFIA) del 1616 detta “MOSCHEA BLU” per i suoi riflessi colorati, si tratta di una grande struttura con giardino, ingressi monumentali, cortile con fontana, sei minaretti e terrazze arcate su due piani ai lati sud-est e nord-ovest, un capolavoro di arte islamica, da sottolineare è l’uso delle false porte e delle false finestre per dare maggiore prospettiva estetica ai portici e agli ingressi monumentali; la grande cupola di piombo ha un diametro di 32mt. e l’interno è finemente decorato con marmo, bei tappeti rossi, le molte finestre con i vetri colorati dalle bellissime maioliche policrome, l’effetto luminoso e l’atmosfera che si respirano è affascinante, una bella esperienza che non si può dimenticare, le immagini svelano solo pochi attimi di un mondo lontano.
Le immagini allegate documentano alcuni esempi di moschee; una moschea tipo “IWAN” con una sola sala di preghiera a Samarcanda (attuale Afrasiab in Uzbekistan) visibile in fondo con due mausolei laterali; una moschea tipo “chiosco” persiano in Iraq, la moschea “ottagonale” di Gerusalemme (diventata modello di chiesa per i Cavalieri Templari). |