Shardana
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Parlando dei POPOLI DEL MARE, non si possono scordare i SHARDANA (SHARDAN) della potente tribù di DAN (provenienti dall'Asia Minore e scomparsi alla fine del 2° millennio a.c.), chiamati anche SHER-DAN (in Medioriente), ERACLIDI (dai greci), TIRRENI (in Italia), CORSI (in Corsica), NURE (in Sardegna e Minorca); dal 3° millennio a.c. si diffusero in tutto il mar Mediterraneo, fondendosi con le popolazioni locali, essi si distinsero come grandi navigatori (sulle lunghe navi a prua alta, montavano una sorta di bussola a mezzaluna sopra una sfera, per orientarsi anche nelle condizioni più difficili), abili commercianti, architetti, fabbri (conoscevano il bronzo), guerrieri e mercenari, che a bordo delle loro veloci navi, raggiunsero le coste Africane (miniere di stagno in SIMBABWE), l' IRLANDA e l' INGHILTERRA (chiamata l'isola dello stagno dai Greci) influenzando gli antenati dei DRUIDI e dei VICHINGHI e forse contribuirono alla costruzione di Stonehenge (le date corrispondono; scoperte alcune navi ben conservate e monili Egiziani del 14° secolo a.c.), a loro è anche attribuita la fondazione della mitica città di TARTESSO (sulla costa dell'attuale Portogallo, distrutta dai CARTAGINESI nel 530 a.c.), ideale tappa intermedia per le rotte oceaniche.
Il dio - eroe delle origini fu SANDAN (SARDAN, SARDUS) figlio di ERACLE ed ERACLE stesso (ERCOLE per l'occidente), identificato anche con MARDUK, DIONISO, ESHUM, VISNU', ASCLEPIO, spesso rappresentato con 4 occhi o 4 braccia, come i Veda indù (ma anche come Apollo a Sparta), possiede le antenne (o corna) come gli Dei Mesopotamici.
I SHARDANA non crearono mai un' impero o un regno unico, preferirono le Città-Stato, adattandosi soprattutto alle varie realtà dell'epoca, chi si schierò con gli EGIZI (servendo e proteggendo i Faraoni), altri con gli HITTITI e gli ACHEI, appoggiando l'uno o l'altro a seconda delle coalizioni, si mossero in ANATOLIA, SIRIA e in MESOPOTAMIA, gettando le basi organizzative dei successori FILISTEI (in Palestina), FENICI e CARTAGINESI.
La divinità principale fu la DEA-GRANDE MADRE, simboleggiata con i diffusissimi idoli femminili a braccia aperte (simili ad una croce), spesso di bronzo; essi portarono ovunque il nuovo modello religioso basato su una sola divinità, condivisa dagli Ebrei (a partire dal periodo di ABRAMO - 16° secolo a.c.) e dal Faraone eretico AKENATON, scontrandosi con i predominanti sistemi religiosi politeisti.
SCOPERTO PORTO SOMMERSO SOTTO L'ANTICA THARROS
Bruno Marcolongo, geologo, ricercatore del CNR, incaricato dal Prof. Acquaro, con rilevazioni aeree ha individuato il porto sommerso dell'Antica Tharros (Oristano - Sardinia). I contorni dell'antico porto sono stati individuati sotto il Tophet punico, a Sud della Città.
La notizia, riportata dal TG dell'emittente Telenova, Tvisione regionale di Oristano, è stata data dallo stesso Marcolongo in una intervista di Pier Gavino Vacca il giorno 07/10/2003.
Quanto annunciato dal Marcolongo conferma la tesi di Leonardo Melis, secondo cui le antiche città sarde della costa non sarebbero state fondate nell'VIII, IX secolo a.C. dai Fenici (come finora si era creduto), ma dai Popoli del Mare (i Shardana e i Thursa) nel XIII secolo se non nel XIV sec. a.C. Perché, sostiene Melis nel suo "SHARDANA I POPOLI DEL MARE", il fenomeno che sommerse le antiche città avvenne nel 1150 a.C., come provato da studi effettuati sulla Costa Sarda e su quella Nord-Africana. Un innalzamento improvviso del Mediterraneo (2-3 metri), dovuto forse a una deglaciazione o un Diluvio del genere di quello Biblico, ma circoscritto al Mediterraneo.
Oltre Tharros, anche altre città sarde vennero sommerse: l'antica Kornus, ricostruita più a monte dove sono visibili le rovine. Nora, di cui abbiamo una cartina ripresa da "I Cartaginesi in Italia" di Sabatino Moscati. Un altro enorme porto presso l'antica Tegula (Teulada). Forse Olbia, Solki (S. Antioco), Nure, Bithia (a Sud di Cagliari), la stessa antica Karalis (?)...

guarda la piantina di Nora
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